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mercoledì 19 febbraio 2014
Polar RC 3 - Cardiofrequenzimetro + GPS
Un cardiofrequenzimetro è uno strumento per monitorare l'attività cardiaca, cosa molto utile se si sa interpretare i rilevamenti registrati durante l'attivià fisica, o per impostare gli allenamenti, se si ha la supervisione di un personal trainer, o in assenza di esso, in sua sostituzione, del Polar Personal Trainer e del cardio- frequenzimetro da polso Polar RC3 con funzione GPS.
Questo strumento ha un unico difetto, se visto con la prospettiva del trailrunner: non rileva i valori dell'altitudine e del dislivello totale. Ma questo è un dato che non interessa a un cardio! una salita, o una discesa, sono soltanto dei tratti dove l'andatura è più difficoltosa, e dove il cuore può battere ad una maggiore frequenza!
La funzione gps è utile al RC3 per misurare l'attività fisica, rilevando valori di distanza, velocità massima e velocità media di percorrenza, utili – insieme al cardiofrequenzimetro - per calcolare il consumo di calorie e la percentuale di grassi.
Le funzioni di Personal Trainer del RC3 iniziano con la misurazione del vomax, con un test di pochi minuti da fare a riposo; il risultato è una valore in base al quale l'RC3 calcola la frequenza cardiaca di attività aerobica in base alla quale determina delle fasce di frequenza cardiache di riferimento sulle quali impostare, grazie al servizio gratuito on-line Polar Personal Trainer, una programma di allenamento che include diversi tipi di attività, per migliorare la performance atletica, che non significa solamente aumentare la prestazione in termini di velocità, ma di massimizzare l'efficenza fisica, facendo in modo che l'atleta possa allenarsi senza stressare il cuore e i affaticarre i muscoli, senza consumare energie superflue, e migliorare i tempi di recupero dallo sforzo, migliorare lo stato fisico generale.
Caratteristiche:
- 58grammi
- Rileva percorso, velocità e distanza grazie al GPS integrato
- Running Index valuta la tua performance
- Training Benefit indica direttamente sul display i benefici principali dell’allenamento appena svolto
- Calcola il consumo di calorie
- Training load pianifica gli allenamenti, durata e intensità
- Batteria ricaricabile, fino a 12 ore di autonomia con GPS attivo
Il Polar RC3 è molto facile da utilizzare, molto “user friendly”, facile da impostare e da usare; le dimensioni permettono di portarlo all'interno della manica o sotto i guanti, molto leggero, ha uno schermo grande e ben leggibile, con diverse schermate preimpostate che forniscono i vari dati dell'allenamento. I grandi tasti sono facili da usare, anche indossando guanti. Il cinturino è ampio e di un materiale resistente , i fori sono grandi e permettono una buona areazione del polso, e la struttura della fibbia a ferro di cavallo riduce la possibilità di rotture degli occhielli.
E' stato un compagno di allenamento molto importante, che mi ha aiutato molto a recuperare una discreta forma fisica, e insegnato molto a gestire il passo in funzione del ritmo cardiaco, ho notato miglioramenti nei tempi di recupero, tant'è che ho potuto allenarmi finalmente con frequenza giornaliera, mettendo nelle gambe 308 km in un mese, una percorrenza che non avevo messo nelle gambe nei tre mesi precedenti! e arrivare tranquillo ad affrontare un ultra, migliorando il mio tempo sui 42km, ben 9 mesi dopo l'ultima volta che ero riuscito a coprire tale distanza. Sembrerà stupido, ma quei brevi messaggi con cui il cardio mi comunicava i miei miglioramenti dopo un allenamento, influivano positivamente sull'umore e l'autostima! E questo avveniva in un periodo in cui sentivo notizie di persone che avevano malori cardiaci durante o dopo le gare, facendomi apprezzare ancora di più l'utilità di questo strumento soprattutto per “atleti” come me, che hanno iniziato l'attività fisica nella fase della mezza età, vuoi per dimagrire e/o migliorare lo stato di salute, e che hanno scoperto nella corsa – specialmente off-road – quasi una “missione” di vita. E specialmente la corsa off-road risulta essere molto più impegnativa, vuoi per la presenza di pendi, vuoi per il fondo, che rende più irregolare l'andatura e quindi lo sforzo cardiaco, specialmente la discesa, se presa con ritmo, anche se comporta uno sforzo muscolare minore, porta a raggiungere i picchi cardiaci più alti! Per non parlare poi degli sforzi sulle lunghe distanze: dopo diverse ore di corsa, ho potuto notare che per mantenere la stessa frequenza cardiaca, dovevo tenere un passo più lento, perché il fisico non consuma energie solo nell'atto della corsa, ma anche nella trasformazione del carburante necessario alla corsa.
Insomma, quest'esperienza è stata molto importante, e consiglio a tutti di investire in un cardiofrequenzimetro.
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